Autismo infantile ed adulto. Se ne parla all'Universita' Campus Biomedico di Roma

Autismo infantile ed adulto. Se ne parla all'Universita' Campus Biomedico di Roma

Il 2 aprile è la "Giornata Internazionale per la consapevolezza sull'autismo": all'Università Campus Bio-Medico di Roma un'occasione per riflettere sulla qualità degli interventi e l'importanza della formazione medica specialistica.

Secondo i dati più recenti, 1 bambino su 36 rientra nello spettro autistico. E se cresce in ambito scientifico la sensibilità su questi temi, spesso la preparazione del personale clinico non è ancora adeguata alle esigenze delle persone autistiche.

L'occasione per un confronto su questi temi sarà la conferenza "La qualità delle cure nel disturbo dello spettro autistico: difficoltà attuali e prospettive future", promossa dall'Associazione ScopriAMO l'Autismo e accolta con entusiasmo e partecipazione dal Professor Vincenzo Di Lazzaro, Preside della Facoltà Dipartimentale di Medicina e Chirurgia di Ucbm. L'evento, ospitato nell'Aula Magna dell'Università Campus Bio-Medico di Roma, e' un momento di formazione per gli studenti e di informazione aperto al pubblico, in programma per  mercoledì 2 aprile dalle ore 09.00 alle 11.30.

C'è la necessità di fornire ai medici di domani una formazione più "olistica", come la definisce Andrea Rossi, AD e DG dell'UCBM, che introdurrà i lavori della conferenza. "Il nostro Ateneo sostiene il percorso dei propri studenti con un progetto di formazione integrale", spiega Rossi "curandone non solo le competenze tecniche e scientifiche ma anche quelle umane, che fanno davvero la differenza". Rossi sottolinea i tre aspetti di empatia, ascolto, comprensione e aggiunge: "Occasioni come questa sono preziose per la maturazione dei nostri studenti, e noi come UCBM siamo sempre disponibili a collaborare con realtà serie come l'associazione ScopriAmo l'autismo".

Il seminario nasce dal desiderio di stimolare una riflessione profonda e aggiornata su una condizione sempre più diffusa – quella delle persone autistiche - ma ancora troppo poco compresa all'interno dei contesti clinici e formativi. E' quindi necessario colmare il divario esistente tra la sempre crescente consapevolezza scientifica – rispetto al disturbo dello spettro autistico - e la preparazione della classe medica, non sempre conseguente. Lo ha evidenziato un articolo del New England Journal of Medicine pubblicato a dicembre 2024, intitolato "Providing Effective Medical Care to Autistic People" dal quale emerge come l'autismo sia ancora poco conosciuto da molti operatori sanitari, con ripercussioni dirette sulla qualità delle cure erogate.

La partecipazione alla conferenza  di studenti provenienti dai corsi di Medicina, Infermieristica e Odontoiatria dell'Università Campus Bio-Medico di Roma, lancia a tutti un messaggio importante: consapevolezza e competenza si coltivano sin dai banchi universitari, dove si formano i professionisti di domani, a cui già da oggi bisogna offrire una panoramica scientifica aggiornata, ma anche uno spazio di ascolto e confronto con chi vive l'autismo in prima persona.

In occasione dell'evento del 2 aprile è stata confermata la presenza dell'Onorevole Ylenia Lucaselli, da sempre grande sostenitrice del lavoro svolto dall'associazione "ScopriAmo l'autismo".  Nel corso dei lavori della mattinata, la dottoressa Barbara Manzi, neuropsichiatra infantile, illustrerà le ragioni per cui l'autismo resta un disturbo ancora poco compreso nella sua complessità clinica. Alla dottoressa Claudia Di Giulio, psicologa e psicoterapeuta, il compito di indagare le difficoltà cognitive e sociali delle persone nello spettro, e la dottoressa Valentina Catapano, terapista della neuropsicomotricità, l'approfondimento sugli aspetti legati alla rigidità comportamentale e alla sensibilità sensoriale. Non mancherà uno sguardo pratico sulle strategie di adattamento ambientale più efficaci, grazie all'intervento del pedagogista Adriano Antonini, che presenterà l'importanza delle strategie visive e della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) per facilitare l'interazione e la comprensione nei contesti quotidiani. Particolarmente significativo sarà il contributo di Vittoria Sparagna, giovane laureata in Scienze Politiche e persona autistica, che offrirà la sua testimonianza sulla percezione di salute e malattia dal punto di vista di chi vive ogni giorno la condizione dello spettro. Una voce autentica e diretta, fondamentale per comprendere la reale efficacia – o inefficacia – dei modelli clinici e sociali adottati finora.

La prospettiva adulta dell'autismo verrà affrontata dalla dottoressa Martina Pelle, psichiatra e psicoterapeuta, che porterà l'attenzione sulla fase dell'età adulta, segnata da sfide diagnostiche ancora più complesse e da una scarsità di risorse e percorsi terapeutici strutturati.
L'intervento conclusivo sarà a cura dell'Onorevole Paola Binetti, neuropsichiatra infantile, con una riflessione sullo stato attuale delle politiche sanitarie legate all'autismo e sulle prospettive future, anche alla luce delle nuove evidenze scientifiche e dell'evoluzione del dibattito pubblico.
L'evento non vuole solo informare, ma soprattutto creare cultura. Perché solo attraverso una formazione realmente inclusiva, che tenga conto della voce delle persone autistiche e delle nuove sfide cliniche e sociali, è possibile costruire un sistema sanitario più equo, competente e umano. In questo senso, la Giornata Mondiale per la Consapevolezza sull'Autismo rappresenta molto più di una ricorrenza: è un'occasione concreta per attivare il cambiamento.

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