Sabato 22 marzo, a partire dalle ore 8:30, la Sala della Cultura Tommaso Gentili di Marta ospiterà l'incontro "Il paziente fragile. Costruiamo insieme il percorso ospedale-territorio", un evento dedicato alla riorganizzazione dell'assistenza sanitaria per le persone più vulnerabili.
Organizzato dal Distretto A della Asl di Viterbo in collaborazione con l'Amministrazione comunale di Marta, l'incontro vedrà la partecipazione di numerosi operatori sanitari. Il coordinamento scientifico è affidato a Elisa Catasca, Emilio Bellini e Barbara Stefanoni, esperti del settore che guideranno il dibattito sulle nuove strategie di assistenza.
Un nuovo modello di assistenza territoriale
Il recente decreto ministeriale 77/2022 rappresenta una svolta per il Servizio Sanitario Nazionale, ridefinendo l'assistenza territoriale con un approccio più integrato e coordinato. "Questo decreto segna un’importante tappa nella storia del nostro sistema sanitario", spiega Ivano Mattozzi, direttore del Distretto A. "Apprezziamo il ritorno del distretto sanitario al centro dell’attenzione, poiché solo attraverso una rete coesa di servizi si può garantire un'assistenza efficace ai pazienti fragili."
Una delle soluzioni più innovative per colmare le attuali lacune assistenziali è rappresentata dalle case e dagli ospedali di comunità, concepiti come punti di riferimento territoriali che possono offrire cure adeguate evitando il ricorso improprio alle strutture ospedaliere.
La casa come primo luogo di cura
Secondo Mattozzi, la casa deve diventare il primo luogo di cura, con interventi domiciliari che variano in intensità e complessità, a seconda delle esigenze del paziente. "Attraverso piani personalizzati di assistenza, il personale sanitario può erogare trattamenti medici, infermieristici, riabilitativi e diagnostici direttamente a domicilio, migliorando la qualità della vita quotidiana delle persone fragili", sottolinea il direttore.
Un tema cruciale affrontato durante l'incontro sarà la gestione delle lesioni da pressione, una problematica comune nei pazienti con mobilità ridotta, sia in ambito ospedaliero che domiciliare. "Il riconoscimento tempestivo di queste lesioni è fondamentale per prevenire complicanze", afferma Mattozzi. "Esistono numerosi trattamenti, ma l’obiettivo primario resta la prevenzione, attraverso una gestione attenta e mirata del paziente."
L'incontro di Marta rappresenta quindi un'importante occasione di confronto tra professionisti del settore per costruire un modello di assistenza più efficiente e umano, ponendo al centro le esigenze del paziente fragile.