Teo Mammucari in Appuntamento al Buio, il 15 novembre al Teatro D’Annunzio di Latina

Teo Mammucari in Appuntamento al Buio, il 15 novembre al Teatro D’Annunzio di Latina

Teo Mammucari in Appuntamento al Buio, il 15 novembre al Teatro D’Annunzio di Latina, nell’ambito della stagione teatrale promossa dal Comune di Latina e ATCL Circuito multidisciplinare del Lazio, sostenuta dal MIC Ministero della Cultura e dalla Regione Lazio, in collaborazione con Berti Live e Ventidieci. Monologo comico, dalla forte impronta autobiografica, “Appuntamento al buio” conferma il grande talento di Teo Mammucari (anche) sul palcoscenico. Una frase molto semplice, che fa da filo conduttore: “Sarà capitato anche voi”. Una riflessione che facciamo tutti, con una certa frequenza. Perché questo racconta il monologo in atto unico, prodotto da Paolo Ruffini con la sua Vera Produzioni e scritto e diretto da Teo Mammucari per il proprio debutto sul palcoscenico: la sensazione, comune a tanti, di navigare nel mare della vita senza troppe certezze. Armato dell’ironia e dello humor che da sempre lo distinguono, Mammucari si lancia in una sfida con sé stesso, per regalare perle di vita (e di comicità) a tutti quelli che si chiedono:” Perché capitano tutte a me? La verità è che a tutti capita tutto. E spesso, quel “tutto”, è poco piacevole. Ma ci sono dei rimedi alla sofferenza. Uno è l’arte di riderci sopra: cambiare prospettiva sulle cose e ridimensionare quello che ci affligge può restituire colore alla vita. Ecco allora l’idea alla base di “Sarà capitato anche a voi”: raccontare una storia d’amore–la propria–dall’inizio gioioso alla fine amara. Per ricordare a tutti gli spettatori che il dolore ci accomuna come esseri umani, ma la stessa cosa può dirsi per le risate, soprattutto quelle liberatorie. Anzi, forse nonc’è nulla di meglio quando ci si sente su una strada senza via d’uscita. Lo stesso Teo Mammucari, a proposito del suo spettacolo, ha detto: “Le risate del pubblico confermano ed esaltano e, come una carezza, placano e coccolano l’anima. Le risate sono liberatorie e io, come in un personaggio in cerca d’autore, inseguo il consenso del pubblico per condividere le cose che si raccontano agli amici più stretti, a volte confrontarsi aiuta a rinforzare le nostre posizioni. Sono risate amare che liberano conflitti irrisolti con noi stessi, regalandoci verità nascoste che volte non vogliamo vedere”. Così, tra colpi di fulmine, amore, famiglia, separazione e paternità si dipana uno show a tratti divertente, atratti commovente, a tratti esaltante. In breve, il tipo di spettacolo che ci rende un po’ più indulgenti verso noi stessi e la nostra storia personale. Il tipo di spettacolo che ci fa sentire un po’ meno soli ma, al contrario, un po’ più parte di quell’umanità che può ironicamente dire: “Sì, è capitato anche a noi”. Il tipo di spettacolo che solo un grande e navigato mattatore della TV italiana come Teo Mammucari sa regalarci.

SINOSSI

 Monologo comico, con tratti autobiografici, che racconta della storia d’amore tra un uomo maturo famoso conduttore della televisione che incontra e si innamora di una donna brasiliana di 25 anni più giovane di lui che muove i primi passi nel mondo dello spettacolo. Il monologo è arricchito da brevi spacchi musicali che sottolineano e caratterizzano gli episodi raccontati. La rappresentazione teatrale si apre con una breve introduzione di intrattenimento, per catturare ed entrare in empatia con il pubblico presente, per poi entrare nel vivo del racconto ed attraverso battute, gag, autoironia e momenti di forte comicità l’interprete trascina il pubblico attraverso la sua storia d’amore, portandolo a rivivere con lui tutti i momenti più intensi ed esilaranti. Il racconto si apre con il primo incontro tra l’uomo e la giovane donna che avviene al concerto di Eros Ramazzotti “Più Bella Cosa”, racconta il colpo di fulmine tra i due, o meglio dell’uomo verso la giovane donna brasiliana, appena la vede scatta nella sua testa uno stacchetto di musica brasiliana che non lo abbandona mai; racconta tutte le peripezie che lo stesso mette in atto prima durate edopo il concerto per conquistarla, sono momenti di pura comicità dove l’uomo si rende ridicolo per farsi bello. Dopo il primo incontro, c’è il primo bacio, il racconto agli amici di quanto si sia innamorato e del tentativo di questi amici di dissuaderlo e di aprirgli gli occhi per fargli capire che potrebbe essere una trappola solo perché è un uomo famoso e con grandi possibilità economiche. Ovviamente, il personaggio, oramai folle di amore, ignora tutti e accetta di andare in Brasile con la giovane donna per andare a conoscere la sua famiglia. Qui vengono raccontati episodi esilaranti attraverso battute gag e stacchi musicale del viaggio e del soggiorno in Brasile rivelatosi per l’uomo un vero incubo e nel quale comprende che tutta la famiglia di lei lo aspettava per festeggiare il “pollo” che ci era cascato. Imperterrito rientra in Italia sempre più innamorato e qui vengono raccontati episodi esilaranti nei quali la giovane donna chiede, chiede, chiede e l’uomo si affanna ad accontentarla pur di farla felice, la casa a Milano, le folli spese in Via Condotti, il viaggio a Cavallò, dove è costretto ad andare in elicottero nonostante la sua folle paura di volare. Tutto sembra magico, tanto che la storia d’amore si corona con l’inaspettata nascita di una bellissima bambina. Il protagonista lì per lì rimane perplesso, ma poi è felicissimo di avere questa bella famiglia e subito si innamora perdutamente anche della figlia; è felice di avere una famiglia. Ma subito dopo il sogno si infrange, arriva la crisi, la giovane donna gli comunica che le cose non vanno bene e si vuole separare, il baratro, gli avvocati, gli psicologi, la guerra giudiziaria, la vicinanza degli amici che cercano di aiutarlo in tutti i modi. Anche la parte più drammatica della storia nel monologo è rappresentata con battute, forte autoironia e momenti di forte e drammatica comicità che portano all’estremo situazione tristi, tanto da farle diventare comiche. Ma vi è il lieto fine, perché la felicità dell’uomo di essere diventato padre di una bellissima, e dolcissima bambina lo ripaga di ogni sofferenza, tanto da recuperare, per la felicità della figlia, anche un buon rapporto con la di lei madre. Ma certamente il protagonista, oggi quando incontra una donna che dice di chiamarsi Talita, Brigida, Cecilia ecc., le chiede: da dove vieni? Dal Brasile? E anziché sentire la musichetta brasiliana in testa, sente la colonna sonora de “Lo squalo “e risponde: “Ah! Bello! Aspetta qua che vado a spostare la macchina!”.

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