I nostri animali ci giudicano? Cosa pensano i migliori amici dell’uomo delle nevrosi dei propri padroni? Cosa accadrebbe se, per un attimo, ci mettessimo nei loro “peli”? La nostra società, con le sue convenzioni, le sue regole, le assurdità, le contraddizioni analizzata attraverso gli occhi ingenui e scevri da qualsiasi condizionamento che solo gli animali possono avere.
Perrozzi & Salvatori, affiancati dal brillante Andrea Pirolli tornano in scena con l’indimenticabile
Io Non Posso Entrare. Lo spettacolo da anni calca i palcoscenici di Roma e non solo riscontrando un grande successo e consenso da parte del pubblico.
Con dialoghi serrati, comici e irriverenti, lo spettacolo racconta la quotidianità di ciascuno di noi, le avventure e le relazioni tra il mondo animale e quello umano, tra lealtà e ipocrisie, regalando risate e spunti di riflessione, tra allegria e momenti di commozione. La dinamica e dissacrante regia di Paola Tiziana Cruciani, le melodie accattivanti di Andrea Perrozzi e i dialoghi cinico-comici di Manuela D’Angelo ci guidano in un mondo “bestiale”, dove l’immaginazione e la realtà si fondono, gli animali parlano, gli uomini una volta tanto ascoltano e il divertimento si spreca. Uno spettacolo diverso interpretato da attori, “cani” sì, ma solo per gioco!
La Storia
In un canile come tanti, in una città come tante, vivono tre cani come ce ne sono pochi al mondo. Non sono le loro storie ad essere singolari, ma il fatto che, per la prima volta, le raccontino agli uomini proprio loro, i protagonisti. E che aggiungano alle proprie vicende anche delle considerazioni sulla vita, sulla società, sulle ipocrisie degli uomini che si sentono esseri tanto superiori agli animali ma che, a ben vedere, proprio perfetti non sono. Che l’umanità faccia acqua da tutte le parti è la convinzione di Randagio, un cane che non ha nome perché non è mai stato di nessuno: appartiene solo a se stesso e tiene tantissimo alla propria libertà. Per questo, mal tollera Artù, l’altro cane ospite/prigioniero del canile, che di fiducia negli uomini ne ha fin troppa perché è sempre vissuto in mezzo a loro, ne ha acquisito espressioni ed educazione, più avvezzo all’amicizia umana che a quella canina. Infine, il trio si completa con Lollo, un beagle un po’ schizzato che, sotto la superficie di divertente follia, porta con sé il ricordo terribile del laboratorio per esperimenti sugli animali in cui ha trascorso tutta la vita. Quando questi tre personaggi così diversi si confrontano, in agguato ci sono risate da una parte e riflessioni un po’ amare dall’altra. Sembrerebbe non esserci un terreno comune di dialogo tra queste tre esistenze, eppure qualcosa c’è: tutti desiderano uscire dalla gabbia. Dopo una vita trascorsa fuori dai negozi, dai bar, dai ristoranti che espongono tutti il cartello “io non posso entrare”, il paradosso per queste tre creature è che stavolta non possano uscire. Eppure, ognuno ha il proprio sogno: Artù vorrebbe tornare dalla propria famiglia d’adozione, che però lo ha abbandonato; Randagio vorrebbe riconquistare la facoltà di gironzolare a suo piacimento per le strade della città, vivendo di espedienti e di avventure; Lollo vorrebbe uscire, a qualunque patto, pur di vivere la vita “da cane” che in laboratorio gli è stata negata. Tra tentativi di fuga, riflessioni, fallimenti e, soprattutto, moltissime risate, si pennella un mondo canino sui generis, dipendente da quello degli uomini, ma che si rivela infinitamente più umano. Perché i cani sono animali, sì. Ma mica bestie!
Emozioni forti, quasi umane, affiorano con una tale spontaneità da sembrare di spiare davvero l’universo dei cani, come se potessero parlare anche nella realtà, trovando le parole per esprimersi e per dire ciò che pensano di noi – Il Corriere dello spettacolo
Sul palco, la coppia artistica formata da Andrea Perrozzi e Alessandro Salvatori dà l’ennesima prova della grande intesa che li unisce, consolidata ormai da una lunga serie di spettacoli, e che sempre si rinnova con freschezza e immediatezza. Con loro lo straordinario Andrea Pirolli in un’interpretazione divertentissima, caricaturale e trascinante, grazie anche ad una spiccata espressività. – Flaminio Boni
Teatro 7 via Benevento, 23 - Roma
Orario spettacoli: dal martedì al sabato ore 21.00; domenica ore 18.00
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